L’IMBANDIERAMENTO

La tradizione di imbandierare il nostro territorio nasce con la ripresa del Palio nel 1967 .

Imbandieramento di Piazza Santa Maria Nuova 1968

Negli anni Settanta il compito era stato affidato a Gea Baussano che aveva realizzato le splendide madonne col bambino simbolo centrale dello stemma dell’Abazia di Santa Maria Nuova.

Dagli anni Ottanta si è pensato di rinnovare l’imbandieramento personalizzando le vie del borgo con delle nuove bandiere, che periodicamente vengono rinnovate e restaurate.

La realizzazione è tuttora affidata a Fabrizio Fassi ideatore e realizzatore delle bandiere con la preziosa collaborazione di Paolo Barberis ( che si occupa anche del restauro).

Negli anni molti collaboratori si sono affiancati nella realizzazione dell’ imbandieramento : Pierluigi Argenta, Mario Boero, Giorgio Mortara.

Ogni bandiera è realizzata completamente a mano ed è quindi un pezzo unico.

Corso Alfieri  presenta al centro come filo conduttore le bandiere raffigurante la madonna , create da Gea Baussano negli anni 70. Ai lati  le bandiere raffigurano il grifone, animale totemico del borgo e gli stemmi dei sobborghi del Cavallone e di Monterainero confluiti a costituire il borgo di Santa Maria Nuova con la costruzione della seconda cerchia di mura nel XIV secolo.

Il “bandierone” collocato all’incrocio tra via della fontana e corso Alfieri, rappresenta l’arma grande del borgo : al centro lo stemma “piccolo” di santa Maria nuova, circondato dagli stemmi delle famiglie insediate nelle vie del borgo, a cui molte volte hanno dato anche il toponimo : Allioni (contrada Allionorum), Lupi, Ferraris, Baiveri ( contrada Baivera), Astesano (reggenti il castello di Monterainero ) e gli stemmi delle antiche corporazioni dei Vasai e Drappieri presenti con botteghe nel borgo.

Le bandiere per la facciata della chiesa raffigurano l’immagine di san Biagio co-patrono del borgo.

Per l’imbandieramento del “moderno” corso Dante Alighieri si è fatta la scelta di utilizzare un disegno dell’incisore del Novecento  M.C. Escher.