L’ARALDICA DI SANTA MARIA NUOVA

Lo stemma si rivolge all’esterno e all’interno di una comunità: segnala una presenza, indica ‘dove sono i nostri’,  è presente  pubblicamente nelle cerimonie,  le feste, i lutti della città.

Lo stemma risponde quindi,  al criterio della visibilità a distanza e si attiene a tre fondamentali regole : semplicità, astrazione, simmetria.

Strada facendo , può arricchirsi di nuove simbologie o mutarne altre, per motivi politici, storici , culturali.

Tende però a rimanere stabile e a mutare solo nell’esecuzione, secondo il gusto dell’epoca. Dall’evoluzione dello stemma nei secoli , si può capire la storia della città, della congregazione  o della famiglia a cui appartiene.

Lo stemma, dunque, è tendenzialmente ‘eterno’, e sopravvive, una volta cessate le condizioni storiche in cui è nato, proprio in virtù della sua astrattezza;

Storia

Il primo simbolo codificato araldicamente , che possa rappresentare il Borgo di S. Maria Nuova, è sicuramente lo stemma marmoreo gentilizio  della chiesetta dei ss. Apostoli presso il cimitero urbano di Asti.

Lo stemma rimase  là  fino al 1929 , data in cui venne rimosso e trasferito alla nostra chiesa parrocchiale. Questo  è ancora presente sopra l’architrave della porta maggiore.

Nel  centro dello stemma si osserva la  Madonna col  Bambino in braccio, sorretta da una bianca nuvola.

Ai bordi vi scorre un cartiglio  portante la scritta latina :  “Abbatia S. Mariae Novae et  Apostolorum Canonicorum Regularium  1670” .Ai lati sono presenti i segni della dignità abbaziale, il bastone pastorale e la mitra.

Nel 1929, anno di ripresa del  nostro Palio, don Stefano Robino, facendo una cronaca dettagliata di quegli avvenimenti, riferisce che  “… in mattinata ( 12 Maggio ) ha radunati sulla piazza della chiesa parrocchiale  i suoi corsieri coi rispettivi fantini nelle assise Bianco-Rosa del borgo……” .

Questa descrizione, è confermata sia dai bozzetti preparatori dei vessilli per il Palio del 1929 ,di Ottavio Bussano, che dalla foto del vessillifero nella sfilata del Palio del 1930.

Al centro del vessillo, bianco rosa ed azzurro, le tre iniziali in gotico rotondo  SMN , ai due lati il giglio, simbolo di purezza  della Madonna, e la croce dei canonici Mortariesi.

Alla ripresa del Palio nel 1967, vengono adottati i colori rosa-azzuro bipartiti ( che sono poi anche i colori nell’iconografia tradizionale per   l’abito della Madonna).

Alla fine degli anni settanta è aggiunto al centro del vessillo la riproduzione dello stemma  dei canonici lateranensi .

Dai primi anni  ottanta il Borgo di S.Maria Nuova, innalza un labaro partito di rosa e di azzurro,  al centro uno stemma  con un grifone rampante argento  membrato e linguato di rosso .

Intorno allo stemma, bordato di blu o nero,  si legge il seguente cartiglio : “Societas Burgi Sancte Mariae Nove”.

Il grifone è il simbolo di una delle Famiglie più importanti del Borgo nel Quattrocento: quella degli Alioni.

Il Grifone  è formato dal corpo del leone e dalla testa dell’ aquila,… perché  si vuole indicare che è necessario conciliare la saggezza  con la forza” (G. A. Bokler, in “L’enciclopedia dei simboli”, 243, Garzanti, 1991); esso è pure definito il “… simbolo della forza e della vigilanza… ” (J. Chevalier e A. Gheerbrant, “Dizionario dei simboli”, Vol. I, Rizzoli, 1986).

I bestiari medievali affermavano  che il grifone aveva la grandezza e la forza di oltre  cento cavalli, e che fosse capace di ghermire e portar via  un bue con ciascuna zampa artigliata.

Le coppe che si credevano ricavate dagli artigli o dalle uova del grifone (quasi certamente  fabbricate con corna  di antilope e con uova di struzzo) erano altamente apprezzate nelle corti dell’Europa medievale.

È tipico dei simboli condensare  vari significati ed il grifone non si sottrae a tale tendenza: se si confronta la simbologia propria dell’aquila  con quella del leone, si può affermare che il grifone collega la potenza terrena del leone all’energia celeste dell’aquila, inscrivendosi così nella simbologia generale  delle forze di salvazione.

Il grifone,come  rappresentazione isolata del Borgo di S.Maria Nuova, diventa reggente di uno scudetto con le tre iniziali di SMN in gotico rotondo a cui ci si ricollega al vessillo del 1929. ( Si vedano le bandiere degli sbandieratori per il corteo storico).

Oppure reggente di uno scudetto bipartito Rosa ed azzurro.( Si veda per esempio, le bandiere da imbandieramento cittadino).

 

Domenica 4 settembre 2016, presso la chiesa di Santa Maria Nuova in Asti è avvenuta la presentazione del nuovo vessillo.
Nell’occasione è stato presentato anche il nuovo costume per il vessillifero.
Vessillo e vessillifero aprono il corteo storico di santa Maria Nuova e sono presenti in ogni cerimonia ufficiale del Borgo. Frutto di uno studio effettuato sul costume medievale militare del XV secolo, il vessillo ricalca le rappresentazioni medievali della bandiera di guerra o di rappresentanza utilizzata dalle milizie medievali del periodo.
La bandiera raffigura oltre ai colori (rosa-azzurro) e al simbolo (grifone) del borgo anche gli stemmi che rappresentano i popoli che anticamente popolavano la nostra contrada già dal XIV secolo rappresentata nei cartari come il “Borgo” per eccellenza.
In seguito alla costruzione di una cerchia di mura, il Borgo di Santa Maria Nuova rafforzò la propria identità, quasi come una piccola città nella città con un rettore e i comandanti delle porte che si aprivano nel borgo.
Il nuovo costume del vessillifero riprende a grandi linee le forme di quello precedente, che ha sempre raggiunto notevole successo durante le passate edizioni del Palio.
E’ stato rivisto l’elmo con un nuovo cimiero e sono state apportate alcune modifiche negli accessori per dare un’impronta più militare dell’abito.
La gualdrappa è stata rifatta con le rappresentazioni presenti nei tornei cavallereschi ed anche la sella rifatta con l’assetto medievale permette una “monta” alla bravante che permetteva al cavaliere di resistere maggiormente alle sollecitazioni.
Un particolare ringraziamento va alla commissione costumistica e ai suoi collaboratori esterni coadiuvata dalla commissione storica che in questi anni si sono prodigati per la ricerca e la manifattura di questa figura centrale del corteo storico di santa Maria Nuova, cercando di rappresentare la vera anima Rosa-azzurra di combattività e tenacia.